È una delle tematiche che più sta a cuore a chi pratica sport: quali accorgimenti posso prendere per evitare un infortunio?
Non è un segreto: praticare Sport comporta l’aumento di possibili traumi o incidenti durante lo svolgimento dell’attività fisica.
Molto spesso i traumi più comuni non comportano rischi per la vita dell’atleta, tuttavia hanno sempre effetti debilitanti sulla salute dell’individuo e possono persino arrivare a causare invalidità. Conoscere i rischi di per sé è già un ottimo metodo per abbassare il tasso d’infortunio sportivo: conoscere ci fa prendere coscienza del rischio e ci responsabilizza durante l’attività fisica, portandoci appunto all’adozione di linee guide per evitare eventi traumatici.
Lo sport ha raggiunto un’importanza nella nostra società come mai prima d’ora! Da un certo punto di vista questo è un bene: la portata mediatica dello sport ha fatto sì che sempre più persone si affaccino a questo mondo. Un tempo era più un qualcosa destinato ai più giovani mentre oggi non ci sono limiti o confini: dai più giovani ai più anziani! La porta è aperta per tutti, sia a livello amatoriale che agonistico.
Il rovescio della medaglia è il seguente: con “l’apertura” a persone sempre più anziane, con programmi sempre più tecnici e impegnativi e con la crescente complessità dello sport in generale ci troviamo di fronte a un rischio di lesioni più frequenti e di grave entità.
Con crescente complessità dello sport si intende che sicuramente fare attività fisica oggi non è più la stessa cosa che poteva esserlo 20 o 40 anni fa. Lo sviluppo tecnologico e scientifico ha permesso di creare nuove tipologie di allenamenti che hanno, senza ombra di dubbio, innalzato il livello di difficoltà di quasi tutte le discipline sportive conosciute.
Pensiamo solo ai record sportivi delle ultime tre Olimpiadi: certi risultati erano impensabili e irraggiungibili 40 anni fa! Affidarsi alla sola integrazione alimentare non basta per evitare d’infortunarsi! Vediamo ora una lista di linee guida e di consigli che possano aiutarci davvero.
Valutazione medica
Prima d’iniziare a praticare qualsiasi tipo di attività fisica, è di fondamentale importanza affidarsi alla valutazione di un medico specialista in medicina dello sport.
Le nostre impressioni contano relativamente: “io mi sento bene quando mi alleno, perché dovrei sottopormi a una visita?”. La risposta è che potrebbero esserci patologie a noi sconosciute o problematiche di cui ignoriamo l’esistenza.
La prima causa a livello mondiale di non idoneità sportiva è dovuta a problemi cardiovascolari. Tuttavia potrebbero esserci altre problematiche per un atleta. Ad esempio esistono persone con un rene solo o con un solo testicolo. Praticare certi tipi di sport per persone che hanno problemi cardiovascolari o ai reni per esempio, potrebbe risultare molto pericoloso.
Ecco per cui è di fondamentale importanza affidarsi alla valutazione di uno specialista che possa verificare che non ci siano problemi e in caso, che sappia consigliarci come gestire la situazione o come praticare un’attività sportiva. Molte attività sportive richiedono visite mediche specialistiche a cadenza periodica. Questo è dovuto al fatto che praticando certi sport, si va a modificare la propria condizione fisica (si condiziona il metabolismo ad esempio) ed è un bene tenere monitorati certi parametri.
Evitare riscaldamento e defaticamento
Spesso il riscaldamento e il defaticamento sono due elementi noiosi durante lo svolgimento dell’allenamento e questo porta al fatto che molti atleti non gli diano il giusto peso e la giusta importanza.
Tuttavia è impensabile cominciare ad allenarsi senza aver prima impegnato progressivamente i gruppi muscolari richiesti per la nostra sessione di allenamento. Molto importante è anche il discorso di attivazione cardiovascolare: alzare i propri battiti cardiaci durante il riscaldamento, fa si che il sangue circoli più velocemente all’interno del nostro corpo e che ci sia un miglior apporto sanguigno ai muscoli.
Solitamente chi si fa male è perché aveva cominciato ad allenarsi “a freddo” o con un riscaldamento inadeguato. Un altro aspetto importante è il defaticamento.
Questo non è altro che un progressivo rallentamento dell’attività fisica, aiutando il muscolo a passare da un regime di attivazione dovuto dall’allenamento a uno stato di riposo tipico di quando non ci stiamo allenando. Così facendo facilitiamo il rilassamento dei muscoli che è un ottimo alleato per la prevenzione dagli infortuni.
La tecnica
L’apprendimento della tecnica, per certi punti di vista e per certi sport è più importante della preparazione atletica. Senza tecnica non possiamo raggiungere il nostro massimo livello espressivo di potenza o di abilità.
Pensiamo alle alzate olimpiche come lo snatch (strappo).Una sintonia dei movimenti, un gesto pulito e coordinato permettono all’atleta di oltrepassare il limite dettato dalla propria forza.
Con questo intendiamo: eseguire un’alzata come lo snatch senza conoscere la giusta tecnica ci limiterà tantissimo. Sicuramente riusciremo in una qualche maniera (quasi sicuramente errata e pericolosa) tramite l’utilizzo della nostra forza a portare a termine questa alzata.
Il succo del discorso è che, si potremmo anche riuscirci ma il risultato sarà assolutamente deludente. Con la giusta tecnica non solo aumenteremo i kg sul bilanciere ma andremo a ridurre i rischi d’infortunio.
Carichi di lavoro
Il carico di lavoro è un discorso perfettamente correlato al discorso della tecnica. In base all’abilità dell’atleta e al livello d’esperienza di quest’ultimo, bisognerà adattare il carico di lavoro dei vari esercizi.
Uno degli errori più frequenti dei neofiti o degli atleti principianti è il voler lavorare oltre le percentuali di carico raccomandato, spingendosi a un punto dove il carico di lavoro non è più gestibile. Quando ci si approccia a un nuovo sport, lo si deve fare in modo progressivo, senza aver fretta di vedere in poco tempo grandi risultati!
Il carico di lavoro è un discorso che deve interessare gli atleti più esperti. Un’errata programmazione, dove si tende spesso a raggiungere i propri massimali di lavoro, può risultare dannosa per l’atleta che rischia infortuni dovuti ad affaticamento. Da un punto di vista mentale, lo stress che deriva da allenamenti ad alto carico è molto impegnativo. E’ consigliabile di alternare periodo intensi a periodi di scarico, dove ovviamente lo scarico sarà sia fisico sia a livello mentale.
Condizionamento fisico
In base allo sport che si vuole praticare, bisognerà condizionare il proprio fisico attraverso una preparazione fisica specifica. Il condizionamento è importante in quanto un fisico adeguatamente condizionato è più recettivo alle sollecitazioni atletiche e al recupero muscolare post sforzo fisico.
Questo aspetto è di fondamentale importanza sia per i neofiti che per gli atleti più esperti. Per chi si approccia a un nuovo sport, deve prestare attenzione a seguire nella maniera migliore il primo periodo di condizionamento fisico che accoglie gli atleti neofiti in una nuova disciplina.
Per chi invece pratica uno sport da più tempo e programma d’intensificare la propria attività fisica, deve verificare che il proprio condizionamento fisico sia sufficiente per sopportare i nuovi carichi di lavoro. Per entrambi gli atleti, neofiti o esperti, che non hanno un insufficiente livello di condizionamento per sostenere quella determinata attività fisica, il rischio è di andare incontro a sovraccarichi e conseguentemente anche a lesioni più o meno serie.
Recidiva sugli infortuni
Nonostante tutti gli accorgimenti che possiamo prendere per ridurre il rischio d’infortunio, a volte capita che nonostante tutto ci facciamo male praticando sport. Ci sono due aspetti fondamentali da tenere a conto in caso d’infortunio:
- La cura dell’infortunio;
- La pazienza.
Curare un infortunio è di vitale importanza. Quando ci facciamo male, creiamo una fragilità all’interno del nostro corpo. È importante rivolgersi a specialisti (come fisioterapisti ad esempio) che sappiamo come curare il nostro infortunio e che ci aiutino a recuperare la miglior forma fisica.
Il secondo aspetto molto importante e molto spesso ignorato è la pazienza! Recuperare da certi traumi richiede tempo. Tuttavia molti atleti non vogliono rispettare i tempi di recupero richiesti e tornano ad allenarsi o gareggiare prima di un totale recupero.
Questo è molto pericoloso! Quando torniamo ad allenarci prima di aver recuperato completamente dall’infortunio, ci esponiamo al rischio di una recidiva. Cosa significa questo?
Abbiamo detto che dopo esserci infortunati, per certi aspetti siamo più fragili. Questo si traduce in un’incapacità di gestire i carichi di lavoro delle nostre programmazioni, esponendoci al rischio d’infortunarci nuovamente nello stesso punto e di causare danni ancora più gravi del primo infortunio.
Un Infortunio non adeguatamente curato spesso causa un secondo infortunio ancora più serio e grave che richiede tempi di recupero più lunghi e più dolorosi, col rischio di dover smettere di praticare il nostro sport preferito!
Conclusioni
Porre attenzione agli aspetti sopra citati sicuramente è già un buon punto di partenza per ridurre al minimo il rischio d’infortunio. Affidarsi a persone specializzate che ci possano accompagnare e sostenere durante la nostra “carriera” sportiva è sicuramente la scelta più sensata e saggia.
Non affidatevi mai a persone non adeguatamente qualificate sia che si tratti di coach improvvisati, sia che si tratti di fisioterapisti senza titoli di studio. I rischi d’infortunio aumentano se ci affidiamo a chi non sa cosa sta facendo!
Bisogna mantenere sempre al massimo l’attenzione: in fondo stiamo parlando della nostra salute!
Fonte informazioni: DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO AREA SALUTE E AMBIENTE di Bergamo