Rocky Marciano: Il bombardiere di Brockton!

Lo sport, spesso, potrebbe essere rappresentato come un cielo notturno colmo di stelle. Soffermandosi con attenzione, si noterebbe che non tutte le stelle sono uguali: ce ne sono alcune che brillano di un’intensità maggiore e alcune che brillano talmente tanto da mettere “in ombra” tutto quello che le circonda.

Per certi versi e per certi punti di vista è quello che è successo con il bombardiere di Brockton: Rocky Marciano! Rocky Marciano (pseudonimo di Rocco Francis Marchegiano) è l’unico peso massimo della storia a essersi ritirato da imbattuto: 49 vittorie (43 per KO)! Rimase in carica come campione dei pesi massimi dal 1952 al 1956, difendendo il titolo per sei volte. E’ considerato da molti esperti del pugilato come il miglior pugile di tutti i tempi.

L’infanzia, l’approccio al pugilato e i primi incontri

Rocky nacque il 1° settembre del 1923 a Brockton, nel Massachusetts, da due immigrati italiani. All’età di 16 anni cominciò a lavorare in cantiere. Grazie a questa esperienza riuscì a sviluppare una corporatura robusta e una forza non indifferente.

All’età di 20 anni si arruolò nell’esercito degli Stati Uniti d’America. Una volta terminata la propria esperienza militare, cominciò ad avvicinarsi al mondo della boxe grazie all’aiuto dello zio. Il primo incontro di Marciano come dilettante non fu esattamente spumeggiante: venne squalificato per aver commesso delle scorrettezze durante il match. Facendo tesoro della prima esperienza, non si demoralizzò e si iscrisse a un torneo per dilettanti a Portland.

Tutto sembrava procedere a gonfie vele: conquistò senza troppa fatica la finale.
A un passo dalla vittoria, perse l’incontro a causa di un forte dolore alla mano destra.

La sconfitta a quel torneo non significò assolutamente nulla. Ciò che realmente importò fu vedere le abilità di quel giovane ragazzo. Sul ring ci sapeva fare, avanzava senza paura e metteva a segno colpi di micidiale potenza. Era solo questione di tempo, prima o poi avrebbe lasciato il segno in questo sport.

Sul ring, non ho mai conosciuto la paura.

Rocky Marciano

Il professionismo

Nel 1947, all’età di 24 anni, arrivò la chiamata a Marciano per il circuito dei grandi: il primo incontro da professionista. Il match fu organizzato contro Lee Epperson ma per Rocky non ci furono grosse seccature: con estrema facilità mise KO il proprio avversario con un colpo brutale al diaframma (il destro dirompente di Marciano aveva colpito ancora una volta).

Fu dopo questo incontro che Rocco Francis Marchegiano decise di cambiare nome in Rocky Marciano per rendere il proprio nome più orecchiabile per gli americani.

Per i successivi 17 incontri non ci furono grossi problemi per Marciano: li vinse tutti per KO! Dopo questa strabiliante striscia di vittorie, fu costretto a qualche periodo di riposo a causa dei forti dolori alla schiena.

Una volta tornato in forze, trovò Carmine Vingo ad aspettarlo sul ring. Alto 1.93m, italo-americano e con parecchi incontri alle spalle per KO, Carmine Vingo si prospettava un nemico davvero tosto per Rocky. Fu un incontro d’indicibile brutalità: al sesto round Carmine finì KO e venne trasportato d’urgenza all’ospedale più vicino. Terminato l’incontro, a causa dell’incredibile sforzo fisico, Marciano perse i sensi e venne trasportato anch’esso all’ospedale, seppur in condizioni non gravi come Vingo.

Finito il periodo di degenza, Carmine Vingo dovette ritirarsi del circuito professionistico del pugilato: non fu più in grado di combattere. Per diventare una leggenda di un determinato sport, esiste una regola non scritta che dice che per essere il migliore, devi battere i migliori.

Il 26 ottobre del 1951, venne organizzato al Madison Square Garden, l’incontro tra Marciano e Joe Louis, conosciuto come “Brown Bomber”. Louis era considerato (e viene considerato tuttora) come uno dei più forti pesi massimi della storia. Era ammirato da chiunque conoscesse il mondo della boxe e Marciano non era un’eccezione: da sempre Joe Louis era l’idolo di Rocky.

L’incontro andò avanti per otto riprese, finché Marciano non riuscì a mettere KO Louis. Dopo l’incontro nacque una sana e reale amicizia tra i due che portò Marciano ad aiutare Joe Louis quando cadde in disgrazia in seguito al ritiro dalla boxe.

Il bombardiere di Brockton

Nel 1952 arrivò per Rocky Marciano il treno che tutti i pugili vorrebbero veder passare nella propria carriera: l’occasione di diventare campione della propria categoria di peso. Rocky non si fece attendere e prese quel treno al volo.

L’incontro fu organizzato il 23 settembre del 1952 a Filadelfia, contro il campione in carica di quel periodo Jersey Joe Walcott. Il match durò un’eternità: 13 riprese! Durante questi round, Walcott riuscì persino a mandare al tappeto Marciano ma solamente per pochi secondi. Alla 13ima ripresa, Marciano mise in atto una combinazione di colpi devastante: diretto al volto, gancio e Walcott si trovò privo di sensi appeso alle corde del ring. Rocky Marciano salì sul tetto del mondo: diventò il nuovo campione dei pesi massimi.

La supremazia di Marciano era sempre più evidente e indiscutibile. Affrontò tutti i nomi più quotati dell’epoca e per la maggior parte il responso fu lo stesso: sconfitta per KO. L’ultima difesa del titolo da parte di Rocky fu contro Archie Moore, campione per 10 anni (dal 1952 al 1962) dei pesi mediomassimi.

Ciò che rese tanto strabiliante e incredibile Rocky Marciano fu che non era un pugile con tecnica sopraffina, anzi sotto certi punti di vista la sua era una tecnica davvero grezza. Era alto solamente 1.78 m e questo gli causava l’allungo più basso di tutta la categoria: a essere onesti è l’allungo più basso tra tutti i campioni dei pesi massimi. Non era neppure fisicamente dotato, era abbastanza “tozzo”.

Compensava tutti i propri limiti con un’aggressività sul ring inaudita, una resistenza fisica incredibile e un pugno destro talmente forte e incisivo da farlo soprannominare “il bombardiere di Brockton”. Una volta che la campanella suonava e dava inizio al round, Marciano partiva all’attacco e non si fermava finché l’avversario non finiva al tappeto.

Molti chiesero a gran voce un ritorno sul ring da parte di Rocky Marciano. In da universi momenti sembrò davvero a essere a un passo dal ritorno alla boxe. Tuttavia non si concretizzò mai un ritorno. Marciano aveva scelto saggiamente il momento per ritirarsi: il momento in cui era all’apice del successo.

Non voglio essere ricordato come un campione sconfitto.

Rocky Marciano
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